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Che cos’è l’amministrazione condivisa? Entra nel vivo il percorso formativo voluto dal Forum di Bologna

Si tratta del primo di quattro laboratori che si susseguiranno fino a luglio.

Data: 05 Giugno 2025 Bologna
  • Data: 05 Giugno 2025
  • Bologna

Lo scorso 20 maggio alla Sala del Consiglio nella sede della Città metropolitana di Bologna si è svolto il laboratorio sull’”Inquadramento culturale e strategico dell’amministrazione condivisa”. Si tratta del primo di quattro laboratori che si susseguiranno fino a luglio e che costituiscono il nucleo centrale del percorso formativo dedicato all’amministrazione condivisa. Il percorso è promosso da il Forum del Terzo Settore della Città Metropolitana di Bologna, con il supporto del Comune, della Città Metropolitana, di Anci Emilia-Romagna e VolaBO.

All’incontro hanno partecipato più di 30 persone, tra rappresentanti del terzo settore e dipendenti dell’ente pubblico. Sara Accorsi, consigliera comunale con deleghe al Welfare e contrasto alla povertà, ha affermato che ”fare formazione sul territorio sull’amministrazione condivisa è fondamentale e che il piano economico sociale, un piano che appunto integra le dimensioni economica e sociale, è uno dei punti chiavi dell’amministrazione condivisa”.
“Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma – dice Erika Capasso, delegata alle politiche per il terzo settore del comune di Bologna – noi possiamo amministrare bene solo facendo le cose assieme alle associazioni, ai cittadini e questa collaborazione non riguarda solo i grandi comuni ma anche quelli piccoli”.
Francesca Battistoni, presidente di Social Seed, l’agenzia di ricerca che ha curato la formazione, ha invece chiarito che “la coprogettazione non può essere fatta in tre mesi ma che occorre più tempo e per farla è importante la figura del facilitatore, una persona terza che favorisce la relazione tra ente pubblico e terzo settore”.

Luciano Gallo di Anci Emilia-Romagna Area Innovazione amministrativa ha invece dedicato il suo intervento nell’approfondimento di cosa sia l’amministrazione condivisa. Ha raccontato la storia dei rapporti tra pubblica amministrazione e terzo settore degli ultimi 45 anni che ha portato dagli appalti degli anni ‘80, dove il pubblico aveva un controllo completo, alla co-programmazione dei nostri giorni dove invece la società civile organizzata dovrebbe affiancarsi al pubblico nella formulazione di piani e proposte di politica sociale. Alla co-programmazione fa seguito la co-progettazione, ovvero la formulazione e la realizzazione di progetti che vanno incontro a bisogni sociali specifici. E questi strumenti non si applicano solo nel settore socio-sanitario ma anche in quello culturale, dell’agricoltura sociale, dell’ambiente, della formazione.