Un "Piano per lo Sviluppo Solidale Regionale". Presentate a Bonaccini e Gualmini le priorità e le proposte del Forum
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Data: 11 Aprile 2017
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Emilia Romagna
Innovazione del welfare e ampliamento del concetto a cultura, sport esocialità. Trasparenza e riconoscimento del terzo settore. Co-progettazione conil pubblico e ridefinizione dei luoghi di programmazione e confronto. Impegnonella lotta a ogni forma di povertà ed emarginazione sociale.
Queste le priorità di lavorotracciate dal Forum Terzo Settore Emilia Romagna nel documento "PSSR -Piano per lo Sviluppo SolidaleRegionale", presentato il 10 aprile al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e alla Vicepresidentee Assessore al Welfare ElisabettaGualmini, alla presenza di oltre 80rappresentanti delle organizzazioni aderenti al Forum, dei Forum territoriali,edei Centri servizio per il volontariato della nostra Regione. Un appuntamento,divenuto ormai tappa fissa, per confrontarsi annualmente con il Presidente e laVicepresidente della Regione sugli impegni reciproci, le priorità di lavoro ele sfide da affrontare.
Non a caso il documento - il cui titolorichiama scherzosamente il Piano Sociale e Sanitario Regionale (PSSR) - oltre a chiedere alla Regione una serie diimpegni su alcuni temi strategici e prioritari, rappresenta un vero e proprio programma di lavoro e impegno per il Forume le sue organizzazioni, un manifesto costruitocoralmente, che ha visto il coinvolgimento di tutte le organizzazioni delForum.
"Un metodo - ha sottolineato il Portavoce Federico Alessandro Amico - che è proprio di tutto il terzo settore e chedetermina anche il motivo per cui crediamo che la nostra azione sia un elemento centrale per ilmantenimento della coesione sociale all'interno della Regione Emilia Romagna. Una partecipazione che è antidoto al diffondersi dei populismi,delle vie brevi di una presupposta democrazia diretta, che invece somigliasempre più a un'oligarchia".
Da qui anche la necessità, alla vigiliadell'approvazione dei Decreti Attuativi sulla Riforma del terzo settore, di costruire una serie di strumenti ingrado di valorizzare la complessità diquesto mondo, misurandone l'impatto sociale, promuovendone la trasparenza,mettendo in campo forme di ibridazione e collaborazione tra volontariato,associazionismo e cooperazione sociale, per rispondere alle sfide poste dallaRiforma. Ma anche la necessità di valorizzare il ruolo propulsivo dell'economia sociale, coinvolgendo il terzosettore, già attore del Patto Regionale per il Lavoro, anche nellaprogrammazione e processi di sviluppo attraverso i Fondi Sociali Europei.
Il tutto all'interno di unquadro di grandi cambiamenti sociali, economici e demografici, che stannotrasformando profondamente la società emiliano-romagnola, mettendone a rischiogli equilibri. "La trasformazione che andremo a leggere nel prossimo futurosarà una trasformazione molto importante - ha aggiunto Amico - legataall'invecchiamento, ai flussi migratori,alla disoccupazione giovanile. Dobbiamo evitare che questo processo sitrasformi in una battaglia tra generazioni, che metta in crisi la coesionesociale della nostra regione. Una sfida che il nostro mondo deve sapere interpretareperché il terzo settore costruiscebenessere nel suo complesso, opera ogni giorno concretamente perconsolidare una società più coesa,fatta di relazioni all'interno delle quali trovare supporto reciproco".
Da qui la "provocazione"di costruire insieme alla Regione, dopo il Patto per il Lavoro, anche un "Patto per l'ozio", concentrandosi dipiù sul tempo libero, o tempo liberato, che fa la qualità della vita dellepersone.
Riflessioni esollecitazioni colte appieno anche dalla Vicepresidente Gualmini e dalPresidente Bonaccini. "Sono due i pilastri della nostra visione di welfare - hasottolineato la Vicepresidente ElisabettaGualmini - da un lato l'affermazione di un welfare inteso come benessere,qualità della vita delle persone a 360° gradi, dall'altro il riconoscimento pieno del terzo settorenei processi di programmazione sociale a livello regionale e locale, qualeattore fondamentale per dar voce ai bisogni dei cittadini, aumentando laqualità della democrazia". Una visione, affermata anche nel nuovo Piano Socialee Sanitario Regionale, in prossima uscita, da cui discendono tre priorità politiche: il contrastoalla fragilità sociale, alla povertà e a ogni forma di emarginazione; l'impegnonei confronti delle nuove generazioni, a partire dall'infanzia edall'adolescenza; l'innovazione delle politiche abitative promuovendo nuoveforme di domiciliarità, facendo leva anche sui legami sociali,sull'intergenerazionalità e sperimentando percorsi e buone pratiche avviate dae con il terzo settore nei territori della nostra regione.
Priorità che si inseriscononei due assi di lavoro portati avanti dalla Giunta Bonaccini: la promozione eil rilancio dell'occupazione,"perché il lavoro è dignità", e la lottaalle disuguaglianze sociali, perché nessuno resti indietro e anche l'ultimodella fila possa tagliare il traguardo. "Inquesto quadro - ha concluso il Governatore - l'apporto del terzo settore èfondamentale, perché fondamentale è la qualità della vita dei nostri cittadini.Da qui il nostro investimento sullo sport e sulla cultura, servizi propri delterzo settore, che il pubblico da solo non può garantire. Ed è proprio quellodi migliorare costantemente la qualitàdella vita nelle nostre comunità l'obiettivo che insieme dobbiamoimpegnarci a perseguire".
>> Scarica il documento del Forum
>> La presentazione del Portavoce Federico A. Amico