3360 persone assistite gratuitamente in tutta Italia. Un esercito (nonviolento) di oltre mille tra avvocati e volontari impegnati in 60 città italiane. Un valore del lavoro legale messo gratuitamente a disposizione degli ultimi pari a 2,3 milioni di euro.
L’Associazione Avvocato di strada ha pubblicato il proprio bilancio sociale annuale, che presenta tutte le attività realizzate nel corso degli ultimi dodici mesi e racconta le tante storie invisibili che si nascondono nelle nostre città.
“Chi vive in strada in poco tempo accumula tante problematiche legali che ne possono impedire il ritorno ad una vita comune. I nostri avvocati – sottolinea Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione nazionale, si sono occupati di diritto civile, penale, amministrativo e dell’immigrazione. Purtroppo come sempre il tema di cui ci siamo occupati di più è la residenza anagrafica, ma non sono mancate le pratiche relative ad eredità negate, violenze subite, multe illegittime e tanto altro. Tutte le pratiche sono elencate puntualmente nel nostro bilancio sociale disponibile nel sito dell’Associazione”.
“Uno dei nostri obiettivi statutari – prosegue Mumolo – è quello di sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza per far capire come e perché si diventa davvero poveri oggi, e cosa significa per una persona che vive in strada vedersi negati anche i diritti più basilari. Per questo, oltre a dare assistenza legale gratuita, nel corso dell’anno abbiamo organizzato tantissimi eventi e corsi di formazione in tutta Italia: nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle Università e nei luoghi dell’associazionismo”.
“Nel 2024 secondo l’Istat è salita la percentuale di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale in Italia. La crisi immobiliare, il post Covid, le guerre, il progressivo impoverimento del ceto medio, le scarse politiche di contrasto alla povertà: sono tutti elementi che hanno fatto aumentare le persone che hanno perso tutto e che sono finite in strada. In una società sempre più individualistica si tende a sognare sé stessi. Noi – conclude Mumolo, parafrasando una bellissima canzone di Fabrizio De André - sogniamo di loro”.
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